Diciamolo apertamente: la stilografica ha un grande fascino; è una penna versatile, originale, “stilosa”. Gli  estimatori la amano al di là di ogni possibile obiezione e altrettanti detrattori la trovano difficile, antipatica, e soprattutto terribilmente snob.

Io ne sono un collezionista appassionato e trovo che sia uno di quegli oggetti che si amano o si odiano. Chi la odia, però, molte volte lo fa con scarsa convinzione, per colpa di sciocche riserve mentali: c’è chi pensa di non essere capace di usarla, (quel lungo pennino affusolato incute una sorta di timorosa riverenza), c’è chi ha paura di macchiarsi, di rovinare i propri scritti, chi la trova semplicemente scomoda o “troppo impegnativa”.

Chiunque usi la stilografica regolarmente sa che si tratta di luoghi comuni, convinzioni del tutto infondate, e  tanti odiatori finiscono per innamorarsene appena trovano la penna adatta ai loro scopi e al loro modo di scrivere, e dopo un po’ di allenamento.

A chi mi chiede quale sia la penna migliore per iniziare, posso solo rispondere: dipende.

Ad un bimbo, alle primissime armi con la scrittura, consiglio sempre un modello economico, resistente, semplice, che serve appunto per imparare. Negli ultimi anni tante aziende hanno prodotto esemplari dedicati ai giovanissimi che favoriscono l’impostazione di una corretta impugnatura; spesso sono colorate, perfette già dalle elementari. Alcuni modelli sono specifici per mancini.

Ad un adulto invece dico di non cedere alla tentazione della penna di valore, almeno  non all’inizio. E’ vero che una bella stilografica è un oggetto che ci accompagnerà per tutta la vita, ma non sempre la prima penna che compreremo sarà quella giusta. Fare amicizia con il proprio modo di scrivere, prestarvi attenzione, conoscerne le caratteristiche, aiuta a fare un acquisto che, se ben ponderato, ci avvicinerà al nostro modello ideale. Senza contare che la nostra scrittura è un gesto intimo e personale, destinato a cambiare continuamente proprio come noi.

Una penna più o meno grande, più o meno pesante, il pennino (materiale, dimensioni, flessibilità), incidono prepotentemente sulle prestazioni della nostra stilografica, che deve essere uno strumento di uso quotidiano e per questo deve adattarsi alle nostre necessità e non viceversa. Poi vengono l’estetica, il valore, il costo, importanti per carità, ma solo un passo più avanti.

Concludo con un consiglio: comprate la vostra prima stilografica dove preferite, ma per favore affidatevi a una persona. Un professionista serio e competente difficilmente si rassegnerà a vendervi la penna sbagliata e a rendere incomprensibile la sua passione.